
Venezia 78: Competencia Oficial, di Gastón Duprat e Mariano Cohn
L’arte ha davvero bisogno del riconoscimento?
Mariano Cohn e Gastón Duprat riprendono un tema già trattato nel sorprendente Il Cittadino Illustre presentato a Venezia nel 2016 e lo declinano sul cinema che diventa assoluto protagonista di Competencia Oficial.
Un miliardario con enormi risorse ma insoddisfatto di non essere ricordato abbastanza, decide di produrre, con un imponente budget, un film con i migliori professionisti del mondo cinema. Si affida così all’esuberante e fuori dagli schemi Lola Cuevas che a sua volta chiama per i ruoli principali Felix Rivero, star di Hollywood e Ivan Torres, maestro di recitazione.
Due personalità agli antipodi ma uniti da un egoncentrismo rappresentato sotto diverse forme.
Le settimane di prova di lettura antecedenti l’inizio delle riprese diventano il palcoscenico di situazioni e scambi grotteschi, singolari, sempre nuovi, dove il cinema e la realtà si fondono grazie ad individui mai statici, in movimento con le parole e le sensazioni da trasmettere agli altri ma soprattutto a sé stessi aumentando ad ogni occasione i gradi di stupore e sorpresa.
I registi celebrano gli artisti, giocano e si fanno beffe delle esagerazioni del mondo cinematografico partendo dagli enormi e superfli spazi scelti per preparare il lungometraggio.
Competencia Ofical conduce ad ulteriore livello il concetto di recitazione con personaggi mai sazi di alzare il livello così come gli interpreti stessi di Lola, Ivan e Felix.
Una voragine di emozioni continue, contraddittorie e originali, come un film che vedresti all’infinito perché forse un film non finisce davvero mai, e siamo noi spettatori gli artefici delle sua longevità, celebrandone i divi, decretando il successo di un lavoro, desiderosi di un ulteriore colpo di scena, nel cinema come nella vita.