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Venezia 78: È stata la mano di Dio, di Paolo Sorrentino

L’arrivo di Maradona a Napoli fa da sfondo al grande racconto familiare e di vita nel nuovo film di Paolo Sorrentino.

Fiabetto frequenta il liceo classico, non ha amici ma un fantastico rapporto con i genitori e il fratello e una particolare predilizione per la zia Patrizia.

Il papà di Fabietto, interpretato da Toni Servillo, in uno scambio col figlio sul perché utilizzano un bastone per cambiare canale alla televisione dice che non lo acquisterà perché loro sono comunisti.
Solo che nel film di Sorrentino questi comunisti lavorano in banca, hanno zii avvocati e grandi case dove riunire una famiglia eccentrica con parenti da sfottere e denigrare.

La Napoli di È stata la mano di Dio non è chiassosa, frenetica non ne percepisci i suoni, le sfumature e i colori ma è una città “chiusa” e aggrappata alla venerazione di un uomo che corre dietro ad un pallone e a leggende salvifiche.
Questo non da al film una direzione negativa ma valorizza i personaggi, gli intrecci, i cambi di tono. È esemplare come Sorrentino passi dal dramma al riso e viceversa senza risultare artefatto ma facendo convivere naturalmente la gioia e la malinconia, una malinconia che accompagna Fabietto nella ricerca di una  direzione, di un’occasione dove possa sentirsi vivo e godere, non solo osservare i piaceri del mondo.

Rispetto ai precedenti lavori, Sorrentino con È stata la mano di Dio riduce i propri vizi edonostici.

Guarda al bello in maniera naturale così come è spontanea e convincente la direzione del film una volta introdotto un evento drammatico che porterà a Fabietto a chiedersi sul serio chi è, cosa vuole fare, verso quali sogni ed emozioni dirigersi in quei frangenti di vita che presentano gli scherzi più laceranti.

È stata la mano di Dio tralascia l’autorefenzialità formale tipica del regista campano e mostra le sfumature del teatro più imprevedibile che ci sia: la vita, facendoci salire su un treno con paura e malinconia e al contempo con una speranza benedetta per provare a scoprire chi siamo.

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