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Pesaro

Pesaro 55: tutto il programma della Mostra del Nuovo Cinema

Scoprire talenti, andare oltre uno sguardo convenzionale, ridefinire modi e tempi della fruizione filmica, connettere persone: la missione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro si rafforza nell’edizione numero 55 (15-22 giugno).

Un programma variegato e stimolante: continua l’approfondimento sul cinema al femminile con il Focus sul cinema spagnolo, 10 anni di Cinema russo Sguardi femminili e le Lezioni di Storia sui Femminismi (cinema femminile 1968-1978). Una personale dedicata alla regista statunitense Lee Anne Schmitt che sarà presente al Festival.
Il Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Miccichè come sempre dedicato alle opere prime o seconde in anteprima mondiale, internazionale o italiana. Due le giurie, quella professionale (Olimpia Carlisi, Amir Naderi e Andrea Sartoretti) e quella degli studenti.

La sezione più stimolante visivamente rimane SATELLITE. Visioni per il cinema futuro. E ancora incontri, dibattiti, la rassegna dedicata al cinema di genere, gli omaggi speciali a Bernardo Bertolucci e Barbara Hammer, il concorso Rimontaggi dedicato al video essay, performance visive e sonore, Corti in Mostra, la rassegna non competitiva dedicato agli autori del cinema di animazione.

La serata d’apertura in Piazza del Popolo è un omaggio a Butch Cassidy, a cinquant’anni dalla sua uscita, con l’accoppiata Paul Newman e Robert Redford

Di seguito il programma completo del Pesaro Film Festival.

Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Miccichè
Sezione a concorso con opere prime o seconde in anteprima mondiale, internazionale o italiana, selezionate tra i centinaia di film arrivati al festival e tra quelli presentati in giro per il mondo. Il tentativo è di segnalare le opere cinematograficamente più libere, più nuove, lontane magari anche dall’idea che si ha dei film “da festival”. Due le giurie, quella professionale (Olimpia Carlisi, Amir Naderi e Andrea Sartoretti) e quella degli studenti.
I sette titoli: Kamagasaki Cauldron War di Leo Sato (Giappone 2018): girato in 16mm a Kamagasaki, un quartiere “invisibile” di Osaka che fin dal dopoguerra raccoglie lavoratori saltuari e prostitute…; Nona. Si me mojan, yo los quemo di Camila José Donoso (Cile 2019): pirotecnica combinazione di realtà e finzione, dove la regista rappresenta, trasfigurandole, alcune vicende della vita della propria nonna…; That Cloud Never Left di Yashaswini Raghunandan (India 2019): personaggi che fabbricano giocattoli sonori, utilizzando materie di scarto, fra cui spezzoni di vecchi film della Bollywood tradizionale…; Demons di Daniel Hui (Singapore 2018): nella città-stato di Singapore, Vicki deve affrontare un abuso emotivo da parte di un genio che lo utilizza come elemento di crescita artistica; Bring Me The Head Of Carmen M. di Felipe Bragança e Catarina Wallenstein (Brasile/Portogallo, 2019): l’attuale tumulto politico e sociale del Brasile fa da sfondo all’incubo tropicale in cui sprofonda un’attrice portoghese a Rio de Janeiro per interpretare la parte di Carmen Miranda, personaggio divenuto proverbiale per aver esportato l’immagine della samba e del carnevale brasiliano…; Inland/Meseta di Juan Palacios (Spagna, 2019): in un luogo imprecisato della Spagna centrale vivono un pastore che sogna di andare sul lago Titicaca, un duo musicale in pensione, due bambine alla ricerca di Pokemon…stili di vita che sembrano sul punto di svanire; Square di Karolina Bregula (Polonia/Taiwan, 2018): una scultura risalente al regime politico ormai tramontato comincia a parlare (“vorrei porti una domanda”), ma gli abitanti sanno che le domande possono rivelarsi scomode…
[Selezione a cura di Pedro Armocida, Paola Cassano, Cecilia Ermini, Anthony Ettorre e Raffaele Meale]

SATELLITE. Visioni per il cinema futuro
Ecco la sezione avanguardistica, panoramica e non competitiva, che vuole scavare e restituire la superficie reale, complessa, imperfetta e indefinita della produzione audiovisiva italiana a bassissimo budget, extra-industriale. Opere prime e inediti, non necessariamente giovanissimi. Ciò che è importante non è l’anteprima o l’esclusiva sul mercato dei festival, quanto piuttosto arrivare a mostrare quello che altri spesso non mostrano, solo perché non rientra nelle categorie imposte da un concorso, da un formato, da una durata, da una modalità produttiva.
Uno spazio aperto, si diceva una volta. Uno spazio per opere disomogenee. In questo momento il nuovo cinema, in Italia come all’estero, ha bisogno di aperture, ascolto, spazio per essere visto – prima di tutto – e discusso, anche nei suoi difetti, in un luogo fisico di incontro, al di fuori da quello che è ormai diventato il suo habitat virtuale: il web.
Trai i titoli presentati: Watna di Lorenzo Casali e Micol Roubini; Giacomo Laser e il demone di Giacomo Laser; Non c’è nessuna dark side di Erik Negro; Variazioni luminose nei cieli della città di Giuseppe Spina.
[Selezione a cura di Anthony Ettorre, Annamaria Licciardello, Mauro Santini, Gianmarco Torri]

Evento speciale: Ieri, oggi e domani – Il cinema di genere in Italia + Cinema in spiaggia In collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale + omaggio 20 anni “Stracult” (Rai2)

L’Evento Speciale dedicato al cinema italiano vede quest’anno l’approfondimento del “lato
B” della nostra cinematografia. Ossia il cinema di genere nelle sue forme più eterogenee, dalla commedia – genere principe del nostro cinema – fino a tutte le sperimentazioni più ardite. Ad accompagnare la retrospettiva, con film del passato proiettati in 35mm nel Cinema in spiaggia e opere più recenti che hanno lavorato sui generi, ci sarà un volume omonimo, a cura di Pedro Armocida e Boris Sollazzo, pubblicato da Marsilio. Uno studio analitico sulle radici del genere nel cinema italiano, di come sia stato linfa vitale nei nostri momenti migliori e un’assenza insopportabile in quelli di maggiore crisi.
Alcuni titoli della retrospettiva:
Per un pugno di dollari di Sergio Leone
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri
Gatto a nove code di Dario Argento
Milano Calibro 9 di Fernando Di Leo
Banditi a Milano di Carlo Lizzani
Sette note in nero di Lucio Fulci
La notte americana del dottor Lucio Fulci di Antonietta De Lillo
Regalo di Natale di Pupi Avati
Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto di Lina Wertmüller
L’ultimo capodanno di Marco Risi
The Pills – Sempre meglio che lavorare di The Pills
Song’e Napule di Manetti Bros.
Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti
Indivisibili di Edoardo De Angelis
***
A proposito di cinema di genere la Mostra omaggia “Stracult”, il programma di Rai2 da 20 anni alfiere del «cinema italiano che spacca».
[Stracult – Un programma di Marco Giusti e di Alberto Piccinini, Luca Rea, Claudia Alì, Stefano Raffaele con Andrea Delogu, Fabrizio Biggio, GMax, The Pills – Regia di David Emmer]

Bozzetto manifesto Roberto Recchioni
Quest’anno l’illustrazione del manifesto, in linea con il discorso sul cinema di genere italiano, è stata affidata a Roberto Recchioni, romano, classe 1974, sceneggiatore e soggettista per il fumetto e il cinema, illustratore, critico cinematografico, personalità del web. La sua principale occupazione è l’arte sequenziale ed è stato definito “la rockstar del fumetto italiano”. Ha scritto e scrive personaggi iconici come Tex, Diabolik e Topolino e ha creato John Doe e Detective Dante (assieme a Lorenzo Bartoli), Battaglia, David Murphy: 911, e la serie di Orfani. Da alcuni anni è il direttore di Dylan Dog, la creatura di Tiziano Sclavi pubblicata dalla Sergio Bonelli Editore. Mater Morbi (Bonelli-Bao), Chambara – la via del samurai (Bonelli-Bao), Asso (NPE), Ammazzatine (NPE), Le Guerre di Pietro (BD), Ucciderò ANCORA Billy the Kid (BD), Monolith (da cui è stato tratto un film) e La Fine della Ragione (Feltrinelli) le sue graphic novel. Ha curato per le Edizioni Star Comics la collana “Roberto Recchioni presenta: I Maestri dell’Orrore, dell’Avventura e del Mistero”. Si è occupato dell’ideazione, della sceneggiatura e della realizzazione dei fumetti legati ai film Lo chiamavano Jeeg Robot e Smetto Quando Voglio: Masterclass. Ha anche realizzato il primo fumetto legato al ciclo delle Cronache del Mondo Emerso di Licia Troisi. Ha pubblicato i romanzi YA – La battaglia di Campocarne, YA – L’Ammazzadraghi, con Mondadori e Ringo: chiamata alle armi per Multyplayer Edizioni. Ha una rubrica di critica e analisi cinematografica sulla rivista Best Movie, e una di analisi videoludica sulla rivista Playstation Magazine.
«L’idea per l’illustrazione nasce da alcune istanze precise legate alle necessità comunicative del festival di Pesaro e da mie personali suggestioni. Le istanze erano, da una parte, legate alla ovvia e necessaria leggibilità dell’immagine in qualsiasi contesto e formato, poi il tema, che era molto specifico, infine, il tono e il carattere del festival stesso.
Per questo motivo ho preferito scartare sin da subito alcune soluzioni pittoriche e fortemente descrittive che mi erano inizialmente balenate per la mente, per concentrarmi su pochi elementi, fortemente stilizzati nella resa grafica, caratterizzati da colori piatti dal forte richiamo pop.
Il cinema ha portato con sé l’elemento di sequenzialità (che è proprio anche del fumetto), e da questa riflessione sono andato a riguardarmi il lavoro di Andy Warhol, in particolare la serie serigrafica dedicata ad Elvis Presley (da Double Elvis a Eight Elvis), in cui il Re del Rock, conciato come un pistolero del Far West, punta la pistola verso l’osservatore.
Da qui sono nati i tre frame di movimento, con la mano e gli accessori che si trasformano ad ogni passaggio, per rappresentare tre generi molto frequentati dal genere italiano (il giallo- horror, lo spaghetti western e il poliziottesco). Inizialmente avevo pensato di inserire quattro quadri (comprensivi del peplum) ma ho poi constato che l’immagine avrebbe perso di immediatezza e ho preferito desistere e tornare a un maggiormente consueto trittico.
Infine, l’apporto della grafica istituzionale, organizzata per sottolineare la diagonale di lettura dell’immagine». [dal testo di Roberto Recchioni per il catalogo]

Personale Lee Anne Schmitt
Per la prima volta in Italia la personale di una delle artiste e cineaste statunitensi più interessanti, soprattutto per il suo lavoro – quasi sempre in 16 mm – legato al pensiero politico, all’esperienza personale e alla terra.
Lee Anne Schmitt è stata ospite in importanti istituzioni internazionali come il MoMA, il Getty Museum e il Centre Pompidou, mentre i suoi film sono stati proiettati a festival come Viennale, CPH / DOX, Oberhausen, Rotterdam, BAFICI e FID Marsiglia.
A Pesaro presenterà tutti i suoi film e parteciperà a un incontro con Rinaldo Censi, curatore della personale.
Filmografia:
2017 Purge this Land (80 minutes, 16mm on HD video)
2017 The Farnsworth Scores (20 minutes, S16 on digital)
2014 womannightfilm (6 minutes, 16mm on HD video)
2015 Williams Lake (14 minutes, HD video)
2012 Three Stories (20 minutes,16mm on HD video)
2012 Company Town Remix (14 minutes, 16mm on HD video)
2011 The Last Buffalo Hunt (76 minutes, 16mm and video)
2010 Bowers Cave (14 minutes, 16mm)
2008 California Company Town (76 minutes, 16mm)
2005 The Wash (20 minutes, super8)
2003 Awake and Sing (42 Minutes,16mm Color Film)
2002 Nightingale (14 Minutes,16mm Color Film)
2000 Las Vegas Director, Cinematographer, Editor, Producer (7 Minutes, Video)

30 anni di Fuori Orario In collaborazione con Rai 3
Non è solo la celebrazione, attraverso una serie di pillole di cinema sparse per tutti i giorni di proiezione del festival, dell’anniversario di 30 anni della trasmissione televisiva notturna di Rai 3, “la riserva indiana” (come l’ha definita Bertolucci) che ha rivoluzionato il modo di vedere i film di intere generazioni di cinefili. È soprattutto un omaggio ‘prospettivo’ con lo sguardo verso il futuro e la proiezione di alcuni film inediti non andati su Fuori orario e visibili solo a Pesaro. Inoltre, in piazza sabato 22 giugno una maratona notturna di “cose (mai) viste” e un incontro, venerdì 21, con tutti gli attuali autori del programma.
Questi i titoli:
IL SOGNO DELL’INDIA 40 ANNI DOPO di Tonino De Bernardi, 2015
GAROTO di Julio Bressane, 2015
L’AQUARIUM ET LA NATION di Jean-Marie Straub, 2015
CHANT D’HIVER di Otar Iosseliani, 2015
WAITING di Amir Naderi, 1974
[“Fuori Orario cose (mai) viste” un programma di Enrico Ghezzi, Fulvio Baglivi, Francesco Di Pace, Lorenzo Esposito, Simona Fina, Stefano Francia di Celle, Donatello Fumarola, Ciro Giorgini, Paolo Luciani, Marco Melani, Roberto Turigliatto]

Focus cinema spagnolo
Con il sostegno di Acción Cultural Española (AC/E) e in collaborazione con il festival Margenes e Mujeres de Cine, la Mostra propone un focus sul cinema spagnolo contemporaneo declinato al femminile con 5 titoli degli ultimi due anni, inediti in Italia, con i quali hanno debuttato molte interessanti registe.
Opere prime e seconde, di distinti generi e formati, caratterizzate da una gran libertà espressiva, che rendono conto della varietà di stili, registri e temi e della qualità e ricchezza creativa del cinema al femminile in Spagna oggi.
Questi i titoli:
Ainhoa, yo no soy esa di Carolina Astudillo Muñoz (Spagna 2018, 98’)
Ana de día di Andrea Jaurrieta (Spagna 2018, 110’)
Trinta Lumes di Diana Toucedo (Spagna 2018, 80’)
A estación violenta di Anxos Fazáns (Spagna 2017, 68’)
Ancora lucciole di María Elorza (Spagna 2018, 14’)
La partecipazione delle registe al festival sarà possibile grazie al Programma dell’istituzione statale Acción Cultural Española (AC/E) per la “Internacionalización de la Cultura Española” (PICE), nella modalità di “Movilidad” che favorisce la presenza di artisti spagnoli o residenti in Spagna in istituzioni culturali straniere.
[Con la collaborazione dell’Instituto Cervantes – Roma]

10 anni di Cinema russo Sguardi femminili
Anche la tradizionale sezione sul cinema russo contemporaneo, in collaborazione con il Centro dei Festival Cinematografici e dei Programmi Internazionali, il Ministero della Cultura e il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, sarà tutta dedicata, a cura di Olga Strada, a opere dirette da registe.
Quest’anno si celebra l’anniversario del focus sul cinema russo che la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema porta avanti da dieci anni.
Questi i titoli: Le vacanze (Marianna Sergeeva, 2018, 52’)
Spring (Natalia Konchalovskaja, 2018, 22’)
L’ingegner Fedorovich (Elena Murganova, 2018 20’)
Suleiman Mountain (Elizaveta Stishova, 2017, 101’)
The Port (Aleksandra Streljanaja, 2019, 91’)

Femminismi – Lezioni di storia #4
Tornano le lezioni di storia di Federico Rossin alle prese con una retrospettiva che vuole riscoprire il cinema femminista dal 1968 al 1978 in quattro programmi:
1) SOLITUDINE FEMMINILE
Gina Pane – Soli-trac (1968) 8’ / Jackie Raynal – Deux fois (1968) 64’ / Chantal Akerman – Saute ma ville (1968) 13’
2) E’ TUTTA UN’ALTRA STORIA
Sue Clayton, Jonathan Curling – The Song of the Shirt (1979) 135’
3) PER UNA CRITICA DELLE IMMAGINI
Joan Jonas – Vertical Roll (1972) 20’ / Martha Rosler – Semiotics of the Kitchen (1975) 6’ / Hermine Freed – Art Herstory (1974) 22’ / Jay Street Collective – Sigmund Freud’s Dora. A case of mistaken identity (1979) 35’
4) GUERRILLA MEDIA
Carole Roussopoulos, Delphine Seyrig – S.C.U.M. Manifesto (1976) 27’ / Susan Shapiro, Esther Ronay, Francine Winham – Rapunzel Let Down Your Hair (1978) 75’ / Dara Birnbaum – Technology/Transformation. Wonder Woman (1978-79) 5’

Film di apertura Omaggio 50 anni dopo Butch Cassidy
Proiezione nella grande arena di Piazza del Popolo del cult movie Butch Cassidy diretto cinquant’anni fa da George Roy Hill con una delle più belle coppie cinematografiche formata da Paul Newman e Robert Redford. Proprio Steven Spielberg, recentemente dopo aver visto Green Book ha detto: «E’ il mio buddy movie preferito dai tempi di Butch Cassidy and the Sundance Kid». Butch Cassidy ha avuto un grandissimo successo di pubblico oltre a vincere quattro premi Oscar e a essere inserito dall’American Film Institute nella classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi.

Super8 – Claudio Caldini
Uno dei massimi registi sperimentali argentini sarà ospite del festival dove proporrà dal vivo i suoi film in super8 con una performance speciale al Centro Arti Visive – Pescheria.
Claudio Caldini è nato a Buenos Aires nel 1952 e ha iniziato a realizzare film sperimentali dal 1970. Nel 1971 ha iniziato gli studi presso il Centro Experimental dell’Instituto Nacional de Cinematografía di Buenos Aires e ha seguito i seminari di Alberto Fischerman (1977), Werner Nekes (1980) e Werner Schroeter (1983). Ha lavorato come lighting designer a teatro e nei concerti, per poi diventare curatore di cinema e audiovisivi presso il Museo de Arte Moderno di Buenos Aires dal 1998 al 2004, e membro di giuria, nel 2003, dell’International Short Film Festival Oberhausen. Ha ricevuto i seguenti riconoscimenti: il Premio Leonardo del Museo Nacional de Bellas Artes (1997); il Gran Premio al III Festival Franco-Latinoamericano de Video Arte per il suo lavoro “Heliografía” (1994) e il Primo Premio alla Primera Semana del Cine Experimental, ARCO ’91 per “El devenir de la piedras” (1991).
La sezione è a cura di Karianne Fiorini e Gianmarco Torri.

Corti in Mostra – Animatori italiani oggi + Personale Roberto Catani
Giunge alla quinta edizione Animatori italiani oggi, rassegna non competitiva curata da Pierpaolo Loffreda e realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Urbino e di Macerata, e l’Istituto d’Arte Scuola del Libro di Urbino, riservata anche quest’anno alle più recenti opere inventive ed emozionanti realizzate da autori italiani di cinema d’animazione. CORTI IN MOSTRA propone diversi film brevi e talvolta folgoranti, realizzati da autori giovani, poco più che ventenni, provenienti da scuole e corsi di cinema che dedicano particolare attenzione all’animazione, e da registi più maturi, già noti e apprezzati.
Quest’anno alla rassegna dei corti affianchiamo una personale per segnalare il lavoro, lungo un arco temporale abbastanza ampio, di un autore. Dopo il focus dello scorso anno su Beatrice Pucci, è la volta di Roberto Catani (Jesi, 1965), diplomato in Cinema di Animazione nel 1986 presso l’Istituto d’Arte di Urbino. Più volte selezionato per la mostra degli illustratori alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, ha realizzato disegni e illustrazioni per la rivista Lo straniero diretta da Goffredo Fofi e per la casa editrice Fatatrac di Firenze.
I suoi film d’animazione, “Il pesce rosso” (1995), “La sagra” (1998), “La Funambola” (2002), sono stati premiati ai maggiori festival del cinema d’animazione nazionali e internazionali, tra questi: Espinho, New York, Zagabria, Siena, Napoli, Annecy, Hiroshima, Dresda, Cracovia, Wissembourg, Sorrento (nastro d’argento) Cartoon d’Or (nomination 2002).
Partecipa all’esposizione mondiale per i 100 anni del cinema di animazione (Pesaro), agli incontri su “Arte e Animazione” organizzati dall’Asifa Italia al Museo d’Arte Moderna di Torino, agli Incontri Internazionali sul cinema di Animazione a Saint-Quay Portreux in Francia.
“La testa tra le nuvole” (2013) è stato selezionato nei maggiori festival internazionali di settore e ha ricevuto il gran premio della giuria ad ANIMATEKA (Lubiana) e la Menzione Speciale della Giuria a Annecy, Belgrado, Vilnius, Messico.
Il muro del suono
Cinque serate a mezzanotte a Palazzo Gradari, a cura di Anthony Ettorre, a cavallo, ancora una volta, tra musica e immagini proiettate sul muro di Palazzo Gradari con sonorizzazioni e performance uniche in anteprima per la Mostra del cinema.
Il programma:
17 giugno – Earthset presentano, tra il noise rumoristico e il post rock, la sonorizzazione del film muto “L’Uomo Meccanico” prodotto dalla Milano Film nel 1921, scritto e interpretato dal francese André Deed (noto in Italia come Cretinetti).
18 giugno – “Onda, nel cosmo dell’occhio” è una composizione audio-visuale sviluppata modellando il suono attraverso lo sguardo di registi che da diversi luoghi del pianeta si sono relazionati in qualche maniera con l’essenza del mare. Musiche e trattamenti sonori: Marco Fagotti. Pattern ritmici: Luca Fagotti Immagini a cura de La camera ardente
19 giugno – Uochi Toki live in VR (Realtà Virtuale)
20 giugno – Barnacles suona Brakhage
21 giugno – TIRESIA, il nuovo progetto musicale di Bruno Dorella e Stefano Ghittoni, sonorizza “Le Révélateur” di Philippe Garrel.

Concorso (Ri)montaggi. Il cinema attraverso le immagini
Il primo e unico concorso in Italia, e uno dei pochi internazionali, dedicato ai video essay, la nuova forma di critica cinematografica per immagini che trova spazio non solo in video virali sul web, ma anche come momento di studio nelle università più innovative.
Verrà effettuata una selezione di cinque video essay/recut/mash-up/remix a cura di Chiara Grizzaffi e Andrea Minuz. Una giuria composta da Ilaria Feole, Federico Palmerini e Davide Rapp decreterà il vincitore che sarà proiettato al festival.

Premio Lino Miccichè per la critica cinematografica
Il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – Gruppo Emilia Romagna Marche e la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema propongono un concorso per critici/recensori, intitolato a Lino Miccichè (fondatore della Mostra con Bruno Torri) per avvicinare i giovani sia al lavoro critico nel campo del cinema che alle attività di ricerca portate avanti, a livello internazionale, in tutti questi anni, dal festival.

Re-Framing Home Movies
Il progetto Re-framing home movies, a cura di Karianne Fiorini e Gianmarco Torri, si sviluppa a partire dalla collaborazione di tre realtà italiane impegnate nella salvaguardia e valorizzazione dei film di famiglia: Lab80 / Cinescatti di Bergamo, Associazione Museo Nazionale del Cinema / Superottimisti di Torino, Società Umanitaria / Cineteca Sarda di Cagliari, ed è realizzato con il sostegno di MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura.
Il progetto ha avuto fino a oggi due edizioni: Re-framing home movies / Residenze in archivio (2017-2018) e Re-framing home movies / L’eredità ritrovata (2018-2019). Entrambe hanno coinvolto artisti e filmmaker italiani under 35 in percorsi di formazione e di residenza artistica, per sviluppare e realizzare progetti di rielaborazione creativa del patrimonio di film di famiglia e cinema amatoriale degli archivi partecipanti.
I lavori che ne sono scaturiti, in linea con le migliori aspettative, dimostrano che il percorso offerto – e l’idea che ne è alla radice – è in grado di trasmettere agli artisti, e al pubblico a cui i lavori sono destinati, il senso e l’intensità di un lavoro di salvaguardia dei film di famiglia, così come la loro enorme importanza per la storia collettiva e per la società italiana, al tempo stesso favorendo riletture personali, creative e profondamente significanti.
In occasione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, nel pomeriggio di domenica 16 giugno, alla presenza dei curatori del progetto, dei coordinatori dei tre archivi promotori e degli artisti partecipanti, verranno presentati i lavori prodotti nell’ambito delle prime due edizioni del corso.

Proiezioni speciali In anteprima mondiale:
White Flowers di Marco De Angelis, Antonio Di Trapani (2019)
Gelsomina verde di Massimiliano Pacifico (2019)
Adriano Aprà Autoritratto di Pasquale Misuraca (2019)
In anteprima italiana:
Rasendes Grün mit Pferden di Ute Aurand (2019), proiezione in 16mm
Omaggio a:
Notre-Dame: Nuestra Señora de Paris di Teo Hernandez (1981-1982)
Emergency – 25 anni: La terra strema di Federico Greco (2018)

Tutto Grifi al Centro Arti Visive – Pescheria In collaborazione con l’Associazione culturale Alberto Grifi e il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale
Nel giugno del 2006 gli spazi del Centro Arti Visive – Pescheria, con il patrocinio della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, avevano ospitato la mostra “Parco Lambro 1976/2006. Il Festival del Proletariato Giovanile di Parco Lambro nelle immagini di Alberto Grifi” (a cura di Gianmarco Torri con la collaborazione di Annamaria Licciardello e Federico Rossin). Quest’anno negli stessi spazi vengono presentati per la prima volta integralmente tutti i materiali video analogici open reel, realizzati da Alberto Grifi insieme ad altri videomaker (Franco Barbero, Claudio Caligari, Renzo Costantini) tra il 1976 e il 1977, comprese le 30 ore (27 ore di video open reel e 3 ore in pellicola 16mm) registrate al Festival di Parco Lambro del 1976. Un archivio di circa 40 ore che Alberto Grifi aveva conservato e aveva tentato di recuperare già negli anni Novanta, progettando e costruendo la macchina lavanastri, ma che è stato completamente digitalizzato solo nel 2017 grazie all’impegno congiunto dell’Associazione Culturale Alberto Grifi e del CSC-Cineteca Nazionale. Questi video documentano le azioni e i momenti di lotta e d’incontro dei movimenti giovanili, soprattutto milanesi, a metà degli anni settanta a partire dalla contestazione avvenuta all’ultimo Festival del Proletariato Giovanile organizzato dalla rivista Re nudo nel 1976. Grifi e il suo gruppo di “videoteppisti” erano stati chiamati a filmare la festa e si ritrovano a rivelarne le contraddizioni. Dopo questa esperienza, e soprattutto dopo Anna (co-regia di Massimo Sarchielli), la sua prima produzione in video di qualche anno prima, Grifi rimane a Milano e si dedica alla controinformazione, ma lo fa – come sempre – in maniera molto personale e consapevole del medium prescelto: il videotape. Per le sue caratteristiche questo diventa, infatti, lo strumento adatto a realizzare quella che lo stesso Grifi definisce “antropologia della disobbedienza”.

Omaggi Bernardo Bertolucci e Barbara Hammer
La Mostra ricorderà Bernardo Bertolucci (a cui aveva dedicato una retrospettiva completa nel 2011 alla presenza del regista) con un omaggio che racchiude tutte le sue partecipazioni al festival a partire dagli anni ’60 fino all’intervista di Adriano Aprà e Bruno Torri in occasione della sua partecipazione alla retrospettiva del 2011. Inoltre, per ricordare la straordinaria figura della cineasta Barbara Hammer, pioniera del cinema lesbico e scomparsa recentemente a New York all’età di 80 anni, la Mostra propone in 16mm il suo film del 1973, Sisters.

«FuoriCinema» incontri a cura di Walter Veltroni
Walter Veltroni, nuovo componente del comitato scientifico, ‘debutta’ a Pesaro con una serie di incontri «FuoriCinema» con personalità del mondo dello spettacolo e del giornalismo. I primi due appuntamenti saranno con Giovanni Floris e Lino Banfi.

Pesaro a Milano
Per l’ottavo anno consecutivo la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, in collaborazione con Agis Lombardia, presenterà a settembre all’interno della manifestazione Le Vie del Cinema 2019 (insieme alla Mostra di Venezia e al Festival di Locarno) i film vincitori del Premio Lino Miccichè – Concorso Pesaro Nuovo Cinema e del Premio del Pubblico – Cinema in piazza.

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