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Corto Dorico

Corto Dorico 15: Un giorno all’improvviso, di Ciro D’Emilio

Ho 17 anni e non me ne sono accorto“. Potrebbe essere una frase come tante e invece per ciò che comunica definisce molto del buon esordio cinematografico di Ciro D’Emilio, Un giorno all’improvviso.

Perchè nella frase sopracitata c’è tutto il mondo del 17enne Antonio, il sogno per il calcio e un amore immenso quanto burrascoso verso la mamma Miriam.
Negli ultimi anni sono numerosi i film, anche nostrani, che hanno trattato il rapporto genitori/figli descrivendo i primi come infantili e i secondi più responsabili di chi dovrebbe educarli.
Un giorno all’improvviso si discosta da tale descrizione  osservando, nella difficoltà del quotidiano, una relazione tra due persone che quella purezza vogliono preservarla nonostante i demoni interiori e gli egoismi di alcuni.
Lontano inoltre dai clichè sulla provincia campana cupa e malavitosa Ciro D’Emilio sposta l’attenzione sugli individui, sulle loro personalità e sulle reazioni agli eventi che vivono.

Convincente in particolare nel mettere in scena le tappe che un giovane ragazzo deve affrontare quando riceve le attenzioni dei talent scout di importanti società calcistiche (come il Parma). Per Antonio poi è dura vivere liberamente quel momento di crescita e opportunità perchè  impegnato a proteggere la mamma dalle proprie debolezze.
Nonostante lo scenario complicato e drammatico D’Emilio, grazie alle ottime interpretazioni dei protagonisti, ha uno sguardo dolce e ottimista sul domani.

Anna FogliettaGiampiero De Concilio trovano e trasmettono un’intesa naturale, priva di enfasi e forzature, incisivi nel dare forza ad un bisogno di amore immenso quanto fragile; una condizione e un sentimento capace di arrivare allo spettatore anche nelle situazioni di scambio fisico o guardandoli interagire mentre si prendono cura del loro piccolo orto.

 

  • Un giorno all’improvviso, presentato al 75° Festival di Venezia nella sezione Orizzonti, è in concorso a Corto Dorico nella rassegna Salto in lungo

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