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Anteprima a Macerata del cortometraggio “Okike”: sala gremita e tante emozioni

Periodo di grandi anteprime nelle Marche, che negli stessi giorni dell’esordio di “MALERBA” di Simone Corallini ad Ancona, ha visto a Macerata un’altra importante anteprima, quella di “OKIKE”, il corto realizzato da Edoardo Ferraro, scritto a quattro mani dallo stesso Ferraro insieme allo sceneggiatore Leonardo Accattoli (ormai team creativo inossidabile con la loro DIBBUK PRODUZIONI), e commissionato dal GUS – Gruppo Umana Solidarietà.

Abbiamo incontrato il regista, Edoardo Ferraro, all’indomani della presentazione al Teatro Cinema Italia di Macerata, per raccogliere le emozioni della sala, gremita da un pubblico numeroso ed attento, ed approfondire il percorso di questo cortometraggio, che noi di MovieInMarche vi avevamo già anticipato attraverso l’esclusivo backstage che trovate qui.

“Sono ancora molto emozionato per la serata di presentazione del nostro lavoro nella nostra città, anche se non si è trattato di una vera e propria anteprima assoluta, dal momento che Okike era già stato selezionato da alcuni festival, e nei prossimi giorni sarà a Berlino, all’InterFilm, festival peraltro qualificante per gli Oscar. Verrà distribuito da Première Film in ambito festivaliero e non (sarà anche a Reggio Emilia a fine mese), e siamo davvero contenti anche di questo aspetto, che possa cioè circuitare ed avere occasioni di essere visto.

Abbiamo voglia di parlarne, di discuterne, anche perché è stata una bellissima esperienza. Un lavoro prodotto e commissionato dal GUS con la collaborazione della Regione Marche, della Fondazione Marche Cultura – Marche Film Commission, l’Ombudsman delle Marche e il Comune di Macerata.

Un’esperienza laboratoriale con una ventina di ragazzi richiedenti asilo, provenienti da tutta l’Africa. Non è un documentario, come avviene spesso in questi casi, ma un vero e proprio corto di finzione. Un piccolo film, scritto a quattro mani con Leonardo (Accattoli n.d.r.), con una sceneggiatura di fatto già pronta prima del laboratorio e che abbiamo adattato ai racconti dei ragazzi, arricchendola con le loro musiche e le loro storie, ma sempre in un contesto di finzione nel quale si sono prestati da attori.

La storia racconta di vicende purtroppo comuni ai ragazzi richiedenti asilo e l’idea parte proprio dalla voglia di realizzare una sorta di film nel film, con il protagonista che, dovendosi presentare di fronte alla commissione per la richiesta di protezione internazionale, teme che il suo italiano stentato non lo aiuterà a superare il colloquio, e che la sua storia sia troppo simile a quella di tanti altri, cosa che accade molto spesso. Per questo motivo, decide di voler girare un film, che racconti la sua storia, da mostrare alla commissione.

Coinvolge i suoi amici coinquilini ed inizia a girare questo prodotto, chiaramente amatoriale, così come potrebbe realizzarlo un adolescente alle prime armi, cercando di raccontare il suo viaggio e la sua drammatica avventura. E si mette anche nei guai per riuscire a girarlo, nonostante tutti avessero cercato di dissuaderlo dal farlo. Il suo film, che strappa involontariamente anche un sorriso malinconico, viene brutto, molto trash. Questa è l’idea di base che abbiamo voluto portare avanti, realizzata dai ragazzi, e siamo abbastanza fieri del lavoro fatto.”

Un lavoro accolto da grandi applausi al CineTeatro Italia, e che ha poi aperto la strada agli interventi di approfondimento con gli ospiti presenti. Prima della proiezione sono infatti intervenuti Marika Marcolini, assessore alle politiche sociali del Comune di Macerata, e Nicola Pallotto, coordinatore del progetto Sprar #MaceratAccoglie per il GUS.

“Dopo la visione del corto – ha continuato Ferraro – abbiamo invece aperto un dibattito con me e Leonardo sul palco insieme a Pierfrancesco Curzi, giornalista anconetano esperto di politiche e flussi migratori (Resto del Carlino, Fatto Quotidiano).

Abbiamo affrontato le tematiche del corto, dalla sua genesi fino alla sua realizzazione, soffermandoci poi sui dati dell’immigrazione oggi, e di come funziona il processo di accoglienza, spiegando anche come la commissione neghi il 65% delle richieste di asilo proprio per i motivi mostrati nel corto, ovvero per l’assenza di prove sufficenti e per la scarsa unicità della situazione del richiedente, costringendo di fatto ad una invisibilità tutti quei migranti senza più possibilità, una volta terminati i progetti GUS e rifiutata la richiesta di asilo”.

Una tema sicuramente al centro dell’attenzione pubblica in questo periodo storico, e che siamo certi che “OKIKE” contribuirà a tenere vivo, suscitando confronto ed approfondimento come in occasione della presentazione maceratese.

Da parte di tutta la redazione di MovieInMarche la speranza che si sollevi interesse e riflessione sull’ottimo lavoro realizzato da Edoardo Ferraro.

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