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La strada dei samouni

Stefano Savona presenta La Strada dei Samouni

È finalmente arrivato al cinema La strada dei Samouni, il film di Stefano Savona con le animazioni curate da Simone Massi, vincitore de L’oeil D’or come Miglior Documentario all’ultimo festival di Cannes e recentemente premiato come Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.

Il regista è intervenuto al Nuovo Cinema Azzurro di Ancona parlando di questo film complesso che parla di luoghi e persone a noi lontane ma che ha saputo connettersi con gli individui che negli anni hanno consentito a La Strada dei Samouni di assumere una forma, una voce che emerge dalle macerie e dalle polvere di un dramma senza logiche (l’operazione militare israeliana Piombo Fuso avvenuta nel 2009 nella Striscia di Gaza).

La Strada dei Samouni

Per Savona La Strada dei Samouni appartiene alla squadra dei film complicati, quei racconti capaci di smuoverci, narrando di individui e territori lasciando fuori la retorica. “Vi sono due tipi di film complicati, – ha affermato il regista – uno è quello complicato per lo spettatore, l’altro per il regista, nel caso del nostro film ci siamo complicati la vita per renderla più semplice allo spettatore pur cercando di raccontare una storia non vicina dal punto di vista culturale.

Il tentativo di questo film è creare un contesto di connessioni tali che ci si possa trovare a un certo punto accanto ai protagonisti di una storia tanto lontana da noi e sentirci comunque in empatia con essi, questo è stato l’obiettivo che ci ha spinto ad imprimere un senso a ciò che stavamo realizzando”.

Un lavoro non semplice (durato dieci anni), che vanta più di 100 ore di girato reso possibile grazie a dei pazzi, come li ha definiti Savona, che hanno creduto nel progetto.

A rappresentare i folli di questo viaggio c’è il marchigiano Simone Massi, il direttore artistico delle animazioni.
Proprio per questo Savona si è detto felice di presentare il film nelle Marche: “Simone e circa 30 animatori sono originari di questa regione. Io li definisco i nipoti di Raffaello, disegnano come degli angeli, se non ci fossero stati loro, nessuno dei quaranta minuti di animazione (1 secondo ogni due giorni) e questo film sarebbe stato possibile”

La strada dei Samouni, prodotto da Picofilms, Dugong Films con Rai Cinema, Alter Ego Production, in coproduzione con ARTE France Cinéma, ARTE France Unité Société et Culture, è stato finanziato dalla Regione Marche con un contributo di 75 mila euro, grazie ai fondi strutturali europei, con la collaborazione di Marche Film Commission – Fondazione Marche Cultura.

La sinossi del film

Nella periferia rurale di Gaza City una piccola comunità di contadini, la famiglia Samouni, si appresta a celebrare un matrimonio, la prima festa dopo la fine della guerra. Amal, Fouad, i loro fratelli e cugini hanno perso i loro parenti, le loro case. Il quartiere adesso è in fase di ricostruzione, si piantano gli ulivi e si lavora ai campi distrutti dai bombardamenti ma il compito più difficile è un altro: ricostruire le loro memorie.  Alternando sequenze di documentario e di animazione, seguendo il filo dei ricordi, Samouni Road racconta un ritratto di famiglia prima, dopo e durante i tragici avvenimenti che hanno cambiato per sempre le loro vite.

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