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Piazza Vittorio

Corto Dorico14: Piazza Vittorio, di Abel Ferrara

Dopo il debutto alla Mostra del Cinema di Venezia, Piazza Vittorio è stato presentato ad Ancona durante la XIV edizione di Corto Dorico Film Festival.

Un po’ come il quartiere di Ancona dove è stato proiettato (il Piano San Lazzaro), Piazza Vittorio, la più estesa piazza romana, è un luogo di contaminazione, di incontri e scontri tra italiani, o meglio romani, africani, asiatici e indiani. Insomma la faccia di una multietnicità che spesso divide anziché unire, il più delle volte perché non ci si ferma a parlare, ad ascoltare le storie di disagio, frustrazione, accompagnante dal desiderio di serenità, per i tanti individui costretti a vivere un quotidiano di avanzi e sporcizia.

Eppure in questo disordinato caos identitario e urbano Abel Ferrara ha scelto di viverci. Quasi un’attrazione primordiale verso le strade, i mercati, i giardini di Piazza Vittorio, la stessa che ha contagiato l’attore americano William Dafoe, anch’egli residente nel quartiere romano.
Piazza Vittorio è un documentario girato con un taglio amatoriale, senza filtri, con un Abel Ferrara mai distaccato, anzi partecipe degli eventi, ponendosi allo stesso piano delle persone che incontra perché come spesso ripete nel doc anche lui è un fuori posto, un immigrato che tenta solo di vivere, di portare a termine un lavoro. In un film girato con voracità, in soli cinque giorni e con l’aggiunta di clip che Ferrara registrava con il proprio smartphone, impossibile non respirare l’atmosfera della strada, con i colori, le speranze, le attese, la monotonia di chi è fermo ma in qualche maniera è parte dell’identità di Piazza Vittorio.

Privo di un registro stilistico ordinato, Piazza Vittorio è un diario a cielo aperto senza preconcetti, che dialoga con chiunque faccia parte di quel micro-cosmo. Un cinema in movimento curioso e libero come le anime di una Piazza ogni giorno diversa.

 

 

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